Alice in Wonderland

Hi CouchLovers!

Today we suggest Alice in Wonderland by Tim Burton. The film is inspired by the novel by Lewis Carroll Alice’s Adventures in Wonderland, which was first published in 1865. Immagine

It is said that the events of this novel come from a story invented by Carroll for Lorina, Alice and Edith Liddell during an excursion. Later Carroll decided to extend the story (which at the beginning consisted in only four chapters) and commissioned the pictures to John Tenniel. As everybody knows, the novel talks about the Alice’s adventures in Wonderland, a magic world in which she meets a great number of strange characters. Among them there are the Mad Hatter and the Queen of Hearts. However everything is only a fantastic dream, which Alice will never forget.

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Among the great number of adaptations there are the cartoon by Walt Disney (1951) and the movie directed by Tim Burton Alice in Wonderland (2010). The movie talks about the events following what happens in the novel. Thirteen years after her first visit to that magic world, Alice (Mia Wasikowska) returns to Wonderland.

The characters she meets are inspired both by Alice’s Adventures in Wonderland and a second novel written by Carroll and talking about other Alice’s adventures: Through the Looking-Glass, and What Alice Found Therealice-in-wonderland (1)In Wonderland Absolem shows her the Oraculum, in which it is represented her destiny: she has to fight against the Jabberwocky, a terrible monster serving the Red Queen (Helena Bonham Carter). Thanks to the help of the other characters (among them there is the Mad Hatter, interpreted by Johnny Depp), Alice manages to slain the monster and fights the Red Queen off. In this way the White Queen (Anne Hathaway) can reign again.

We hope you’ll enjoy this fantastic adventure in this magic world 🙂

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NOI SIAMO INFINITO

“..Caro amico, non so se avrò tempo di scrivere altre lettere perché forse sarò troppo impegnato a cercare di partecipare, quindi se questa dovesse essere l’ultima lettera voglio che tu sappia che non stavo per niente bene prima di cominciare il liceo e tu mi hai aiutato. Anche se non sapevi di cosa parlavo o non conoscevi nessuno che aveva questi problemi, non mi hai fatto sentire solo. Perché io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, perché ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com’è averne sedici, so che queste un giorno diventeranno delle storie e le immagini saranno solo delle vecchie fotografie e noi diventeremo la madre ed il padre di qualcuno… Ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui, e sto guardando lei, ed è bellissima. Ora lo vedo, il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo. E ti alzi in piedi, e vedi le luci sui palazzi e tutto ciò che ti fa sentire vivo e senti quella canzone su quella strada con le persone a cui vuoi più bene al mondo e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito.” (Charlie)

the perks of being a wallflower

Charlie è il protagonista di questo romanzo. Un adolescente estremamente timido e introverso ma, come potete intuire leggendo queste poche righe, decisamente non superficiale pur nell’insicurezza e in quell’ingenuità che ancora si trova in alcuni ragazzi che stanno per iniziare le superiori. Charlie è infatti un sedicenne alle prese con tutte le sue “prime volte” ma non è assolutamente un ragazzo ordinario e il primo ad accorgersene è il suo professore di Letteratura, il signor Anderson, che saprà subito individuare il suo dono speciale per la poesia e farlo fiorire. E così anche i suoi nuovi amici che scoprono in lui il confidente perfetto. Infatti Charlie è dotato di un’innata dolcezza d’animo, è affidabile e soprattutto un amico fedele.

È un romanzo epistolare. Scritto proprio come lo scriverebbe un ragazzo di sedici anni che tutti giorni vive la sua “battaglia” della vita reale e quindi risulta immediato, non sempre fluido nella scrittura perché segue il flusso dei pensieri, a volte inaspettato per l’intuizione e la profondità, in alcuni punti sincero in modo quasi imbarazzante e diretto da lasciarti di stucco. A tratti commuovente.

Questo libro vi piacerà perché parla di noi. Che siamo Infinito. Charlie potresti essere tu o io. O una persona che conosci. Che forse ha difficoltà a parlare di quello che gli accade nella vita, che non riesce ad aprirsi come vorrebbe, che aspetta solo di trovare qualcuno in grado di far esprimere nel migliore dei modi tutte le incredibili risorse e doni che possiede, che possediamo. O che, come il nostro protagonista, nasconde un doloroso segreto.

Noi siamo infinito - The Perks of Being a Wallflower

Di Noi Siamo Infinito. Ragazzo da Parete (titolo originale The Perks of Being a Wallflower) è stato fatto l’anno scorso un adattamento cinematografico proprio dallo stesso autore del libro, Stephen Chbosky. Nel cast del film che ha riscosso grande successo, Emma Watson interpreta Sam la ragazza di cui Charlie si innamora.

Il favoloso mondo di Amélie

Buonasera, cari CouchLovers!

Il film che stasera consigliamo a voi, amanti del divano, è Il favoloso mondo di Amélie (titolo originale Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain). La pellicola, scritta e diretta da Jean-Pierre Jeunet ha come protagonista Amélie (Audrey Tautou), ragazza sognatrice che conduce una vita tranquilla lavorando in un café a Montmartre. Il giorno della morte della principessa Diana trova per caso una scatoletta contenente giochi e ricordi d’infanzia, e decide di restituirla al suo proprietario. La sua ricerca la porterà alla fine dall’uomo giusto: Dominique Bretodeau. Colpita dalla sua reazione, decide di impiegare il suo tempo aiutando la gente. Nel frattempo, la ragazza incontrerà Nino (Mathieu Kassovitz), giovane ragazzo il cui hobby è collezionare fototessere che sono state gettate via, e se ne innamora. Sarà grazie a lui che Amélie avrà finalmente l’occasione di fare del bene a se stessa, oltre che agli altri. Ad incoraggiarla sarà “l’Uomo di vetro” (vicino della ragazza, costretto a casa a causa di un’eccessiva fragilità delle ossa) che le lascerà un bellissimo messaggio di incoraggiamento.

Degni di nota sono sicuramente la colonna sonora di Yann Tiersen e i bellissimi scorci di Parigi che questo film ci offre!

Buona visione!

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L’attimo fuggente

Buona domenica, cari CouchLovers!

Per voi, amanti del divano, stasera consigliamo L’attimo fuggente (titolo originale: Dead Poets Society). Il film del 1989 è diretto da Peter Weir e ha come protagonista Robin Williams nella veste del professor John Keating.

L’insegnante di lettere viene trasferito nel severo collegio maschile Welton. Il professore si fa subito notare per i suoi metodi d’insegnamento non convenzionali e tenta di stimolare i suoi alunni. I suoi modi Immagineconfidenziali e aperti colpiscono molto il giovane Neil Perry (Robert Sean Leonard), il cui talento e sensibilità sono fortemente condizionati dalla severità del padre.

Il giovane viene a sapere che il professore un tempo aveva fatto parte della “Setta dei Poeti Estinti”, composta da studenti che si riunivano la notte per leggere le opere di grandi poeti come Walt Whitman. Affascinato dalla vicenda, il ragazzo incoraggia gli amici a fare altrettanto. Incoraggiato dal suo insegnante, Neil cercherà di seguire le sue aspirazioni di attore, ottenendo una parte per lo spettacolo di Sogno di una notte di mezza estate.

Questa ventata di novità non sarà però accettata con benevolenza e questo causerà delle conseguenze per i personaggi. Nonostante tutto, questo film è un inno alla libertà e un incoraggiamento a rompere dagli schemi e a guardare le cose con un’ottica diversa. Un film che incoraggia a non accettare passivamente le norme imposte, ma a pensare e a guardare le cose con un giudizio critico.

Ve lo consigliamo vivamente…buona visione!

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Blow

Ciao a tutti, cari CouchLovers!

Stasera vi proponiamo Blow, film del 2001 diretto da Ted Demme.

La pellicola racconta la storia vera di George Jung (Johnny Depp), giovane ragazzo cresciuto in una famiglia in cui il padre (Ray Liotta)  non riusciva a guadagnare il necessario per garantire lo stile di vita desiderato dalla madre. ImmagineTrasferitosi in California, George comincia a spacciare marijuana. Grazie all’aiuto di alcune hostess, tra cui la sua fidanzata Barbara (Franka Potente), riuscirà ben presto a estendere il traffico anche nella East Coast, ottenendo un grande successo. Questo traffico sarà però denunciato dalla madre di George (Rachel Griffiths) e il ragazzo verrà condannato al carcere. Nel frattempo, Barbara muore di cancro e George incontra Diego (Jordi Molla), che gli propone di estendere la sua attività al traffico di cocaina, procurandogli dei contatti con alcuni importanti rivenditori colombiani. Questa nuova attività si rivelerà presto di grande successo. Grazie al nuovo giro di conoscenze, George conoscerà Mirtha (Penelope Cruz), che sposerà e da cui avrà una bambina: la piccola Kristina. Purtroppo questo non durerà molto per George che sarà tradito da Diego e perderà tutto,  anche la sua famiglia. Toccante è soprattutto il rapporto con la figlia, persona che George ama più di qualsiasi altra cosa.

Come sempre, non vi sveleremo il finale…ma ci limitiamo ad augurarvi una buona visione!

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Midnight in Paris

Ciao a tutti, cari CouchLovers!

Ecco un piccolo consiglio per voi, amanti del divano 🙂

Il film che oggi consigliamo è Midnight in Paris, commedia del 2011 scritta e diretta dal grande maestro del cinema Woody Allen.

Se siete amanti della “Città dell’amore”, potrete sicuramente apprezzare le bellissime vedute che questo film offre.

Immagine Gil (Owen Wilson) è uno sceneggiatore di successo in vacanza a Parigi con la sua fidanzata Inez (Rachel McAdams) e i genitori di lei. Gil però non è soddisfatto; è un inguaribile romantico, amante di Parigi e in cerca di ispirazione per completare il suo primo romanzo, ma in questo viene fortemente scoraggiato da Inez e dalla sua famiglia.

Una notte, passeggiando in solitudine per la strade della città, Gil accetta un passaggio da una macchina d’epoca e viene improvvisamente catapultato negli anni venti, da lui considerati l’epoca d’oro della civiltà. Qui incontrerà alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca, da Francis Scott Fitzgerald (Tom Hiddleston) a Salvador Dalì (Adrien Brody), da Ernest Hemingway (Corey Stoll) a Pablo Picasso (Marcial Di Fonzo Bo). Oltre a questi e altri grandi uomini di cultura, Gil conoscerà la bella Adriana (Marion Cotillard), di cui si innamorerà. Dopo quella pazza notte, Gil verrà nuovamente catapultato nel XXI secolo. A partire da quel momento, si recherà nel luogo dell’incontro tutte le sere, dove, a mezzanotte, passerà una macchina d’epoca che gli farà rivivere quel viaggio surreale nell’epoca passata.

ImmagineUna sera, passeggiando per le strade di Parigi con la bella Adriana, il protagonista vedrà una bella carrozza che li inviterà a salire. I due verranno così catapultati nella Belle Époque, epoca sognata da Adriana, che non vuole più tornare negli anni venti per vivere nella sua epoca d’oro. Sarà proprio in questo momento che Gil avrà un’intuizione, che rappresenta il messaggio che il regista vuole trasmettere al suo pubblico.

Sarà impossibile non rimanere affascinati e travolti da questo viaggio surreale e dal rivivere il fascino di epoche passate e dell’atmosfera magica e perduta di una Parigi nel pieno del suo fervore culturale.

Come sempre, il regista riesce a trattare temi importanti e comunicare messaggi pieni di significato tramite l’ironia e tramite un film leggero e piacevole da vedere.

Speriamo che piaccia anche a voi…buona visione 🙂

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IL SIGNORE DEGLI ANELLI

Frodo Beggins, Gandalf il Grigio, hobbit….tutti ormai sanno a cosa ci si riferisce con queste parole. La trilogia di grandissimo successo di Tolkien infatti conta numerosissimi fan in tutto il mondo, che crescono di giorno in giorno, grazie anche all’adattamento cinematografico di Peter Jackson.

tolkienJohn Ronald Reuel Tolkien nasce nel 1892, in SudAfrica, da genitori inglesi. Eredita dalla madre la passione per le lingue, le antiche leggende e le fiabe, passione che lo porterà a diventare il maggior esperto di letteratura anglosassone e medievale del novecento. Ebbe una carriera professionale senz’altro brillante, ma che sicuramente sarebbe stata sconosciuta ai più se un giorno, sul retro di un compito che stava correggendo non avesse scritto distrattamente: «In un buco della terra viveva uno Hobbit».

Nel 2001, dopo sette anni di preparazione e diciotto mesi di riprese, Peter Jackson porta sullo schermo un’impresa che aveva in precedenza descritto come impossibile: dare vita al “Signore degli Anelli”. Raccontare l’universo creato da Tolkien era un azzardo data la complessità dell’opera che, oltre a raccontare le vicende di Frodo, racchiude tutta una serie di “sottotesti” che rendono “Il Signore degli Anelli” un qualcosa di universale, molto simile all’epica. Jackson è riuscito in pieno a cogliere l’anima di tutto ciò e, a distanza di così tanto tempo, lo stupore della prima visione rimane intatto e per certi versi si rafforza. Il primo capitolo soprattutto, è quello che mantiene in maniera quasi ossessiva tutta la densità narrativa che si trova sulla pagina scritta. Con “La Compagnia dell’Anello” il regista neozelandese da inizio a una trilogia che si conclude tre anni dopo. In mezzo, incassi stratosferici, critiche esaltanti e un bottino di premi Oscar. Il percorso di Peter Jackson, è divenuto così punto di riferimento per gli appassionati di cinema e di Tolkien di tutto il mondo.

compagnia-dellanelloSauron, l’oscuro signore, forgia 20 anelli, 3 destinati agli elfi, 7 ai nani e 9 agli uomini. Tiene per se poi l’unico anello, quello più potente, in grado di controllare tutti gli altri. Si scatenano così sanguinose guerre che vedono nani, elfi e uomini uniti contro l’oscuro signore per salvare la terra di mezzo. Isildur, re degli uomini, riuscirà a sottrarre l’unico anello a Sauron, decretando così la sua sconfitta e la pace. Da quel momento l’anello irretirà diversi portatori fino a finire casualmente tra le mani di Bilbo Beggins, un Hobbit. Gli hobbit, detti anche mezz’uomini per via della loro statura, sono delle creature buone, incorruttibili, che amano coltivare la terra e fare grandi feste. Ed è proprio durante la festa del 111 compleanno di Bilbo che questo annuncia di voler partire per non fare ritorno, lasciando con non poco sforzo l’anello a Frodo, suo nipote. Centrale è la figura di Gandalf, uno stregone che informerà Frodo di come l’oscuro signore abbia ripreso forza e stia progettando di nuovo la distruzione della terra di mezzo. Frodo si troverà così a partire per un insidioso viaggio verso il monte Fato, l’unico luogo dove l’anello può essere distrutto. Affiancato dagli altri otto componenti della compagnia dell’anello, Frodo affronterà malvage creature e pericoli sotterranei.

Il Signore degli Anelli è un romanzo d’eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Esso dona al lettore avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d’inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco; tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi. Infatti, avvertendo la mancanza di una mitologia nella letteratura inglese, colmarla è uno dei propositi di Tolkien nello scrivere Il signore degli anelli. Infatti riempie in maniera incredibile la sua opera di dettagli e particolari: crea una vera e propria mitologia per la sua Terra di Mezzo, con tanto di genealogie dei personaggi, linguaggi dei vari popoli, tradizioni, calendari e storie. Inoltre l’intreccio e l’esplorazione di tematiche religiose e romantiche, quali la speranza, la pietà, l’amicizia, il sacrificio, la salvezza, l’umiltà, ma anche la nostalgia, il viaggio e il titanismo, la rendono un’opera unica nel suo genere, profonda e che lascia una traccia indelebile in chiunque vi si immerga. Si è guadagnato così la fama e il titolo di maggior scrittore fantasy di sempre, ispirando tutt’oggi scrittori emergenti e appassionati del genere.

Ricreare tutto questo è stato possibile solo grazie allo sviluppo di nuove tecniche cinematografiche, in particolare lo sviluppo della computer grafica e all’utilizzo di effetti speciali assolutamente innovativi e di modellini e diorama, sviluppati interamente dalla Weta Digital e dalla Weta Workshop, società cinematografiche fondate dallo stesso Jackson.

hobbivilleMerito ulteriore del regista è aver saputo trasportare la forte componente descrittiva del libro in scenografie minuziose e spettacolari. La sua bravura è stata nel non aver ridotto l’opera ad una favoletta insignificante e ad aver usato i molti effetti speciali senza nessuna ostentazione, ma solo per dotare la pellicola di una potenza visiva visionaria e affascinante. Tolkien scriveva meravigliosamente, in un inglese bellissimo, Jackson lo sapeva bene, e da lettore attento qual è, ha reso lo stesso fascino che evocano le sue parole.

Sono infatti pochissime le differenza fra opera scritta e trasposizione cinematografica che anche i maggiori appassionati dello scrittore hanno ritenuto fedele non solo nello svolgimento della storia, nel suo dipanarsi di scene e azioni, ma anche nell’atmosfera propria del libro. Anche quei pochi aggiustamenti apportati dal regista neozelandese sono ben accetti in quanto completamente in linea con ciò che Tolkien voleva trasmettere. Le 500 pagine di fitte descrizioni che compongono l’opera di tolkien hanno reso indispensabili dei tagli nella trasposizione cinematografica che però rimane fedelissima nella ricostruzione delle ambientazioni e dei vari personaggi.

Sicuramente a rendere il film all’altezza di un libro così importante ha contribuito il cast di attori radunati per il kolossal e il sorprendente set costruito in Nuova Zelanda. Elijah Wood, Ian Mckellen, Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Liv Tyler, Christopher Lee hanno interpretando in modo eccellente i personaggi di questa storia intramontabile, recitando nei vari set creati appositamente per le riprese e visitabili tutt’oggi. Esiste addirittura un’agenzia che si occupa di organizzare le visite ai set offrendo vari percorsi e personale informato su tutte le curiosità riguardanti il film.

Per ciò che vogliate approfittarne e farvi un viaggio in Nuova Zelanda o preferita guardare semplicemente il film o meglio immergervi nel libro, è sicuramente una storia da non perdere! 🙂

Inception

Sogno o realtà?

È su questo interrogativo che si gioca l’ultimo film di Christopher Nolan Inception.

Domenic Cobb (Leonardo Di Caprio) si occupa di estrarre segreti dalla mente delle persone infiltrandosi nei loro sogni. Dopo aver fallito un’estrazione dalla mente di Saito (Ken Watanabe), riceve da questo un interessante incarico: infiltrarsi nella mente di Robert Fischer (Cillian Murphy), erede del rivale in affari di Saito Maurice Fischer (Pete Postlethewaite), per innestare in lui l’idea di dividere l’impero economico del padre dopo la sua morte. In cambio, Saito offre a Cobb la possibilità di poter tornare dai suoi figli negli Stati Uniti, da dove è dovuto scappare perché accusato dell’omicidio della moglie Mal (Marion Cotillard). Per compiere la sua missione, Cobb, insieme al suo socio Arthur (Joseph Gordon-Levitt), avrà bisogno di una squadra di professionisti e chiamerà al suo fianco il falsario Eames (Tom Hardy), in grado di cambiare aspetto all’interno dei sogni, il chimico anestesista Yusuf (Dileep Rao) e Arianna (Ellen Page), brillante studentessa di architettura che avrà il compito di progettare la struttura del sogno. La squadra metterà in atto una strategia di sogno condiviso, nella quale tutti parteciperanno,  strutturata su tre livelli di sogno e messa in atto durante il volo Sydney- Los Angeles, tratta che Fischer percorre abitualmente.

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Ovviamente non sta a noi svelarvi il finale, ma possiamo darvi solo un piccolo consiglio: prestate una grande attenzione a tutti i particolari e non date nulla per scontato…anche l’aspetto più insignificante può rivelarsi fondamentale per la comprensione del film e per rispondere alla domanda “Sogno o realtà?”

Buona visione!

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«È una festa la vita, viviamola insieme» (8 ½)

Ciao a tutti!

Da pochi giorni è in programmazione nelle sale cinematografiche Che strano chiamarsi

imm felliniFederico la pellicola diretta dal maestro Ettore Scola che omaggia il regista di e La dolce vita in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa. Io consiglio di mettersi comodi (che ci piace sempre molto!) e gustarsi questo racconto- ritratto di un grande maestro italiano, Federico Fellini realizzato però da un testimone privilegiato, un suo amico e allievo, Scola appunto. Egli ci racconta e svela , attraverso un mosaico di divertenti aneddoti uno di dei geni, artisti per cui il mondo ci ha ammirato e ci ammira, uno di quegli individui dal fascino e il carisma intramontabili perché in grado di produrre capolavori quindi pezzi unici e irripetibili, che forse solo gli “addetti ai lavori” conoscono ma che invece non dovremmo perderci!. È un film fatto di ricordi, frammenti, momenti e impressioni sparse, ricostruiti e girati a Cinecittà e alternati a materiali di repertorio d’epoca, scelti dagli archivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce. Pezzi di storia, quindi, di realtà,  passata ma bella che forse ci fa venire nostalgia o voglia di averla vissuta. ll prossimo 31 ottobre saranno trascorsi vent’anni dalla morte di Federico Fellini. Il regista riminese può essere considerato uno dei più grandi registi italiani di tutti i tempi, anche e soprattutto alla luce dei cinque premi Oscar vinti nella sua luminosissima carriera e il cinema italiano non ha mancato di commemorarlo, chi soprattutto ha avuto il privilegio di fare cinema con lui. fellini1

Una grande amicizia quella tra i due maestri, un legame sviluppato negli anni in cui il nostro cinema, autorialmente, è ancora rimasto insuperato. «Federico Fellini per me era un Pinocchio – spiega Scola- aveva quest’animo da burattinaio che è dovuto ai suoi sentimenti, alle piccole cattiverie, è un ritratto dell’italiano esecrabile ma adorabile. Fellini leggeva sempre quel libro, il più grande romanzo italiano»….. Così era Federico Fellini, un eterno allegro che ha mischiato allegria, riflessione e potenza immaginaria nei suoi film, che il mondo intero ancora studia. Fellini è l’incarnazione del sogno del cinema e nel cinema nei suoi mille lati, dai gioiosi (8 1/2) a quelli più nostalgici (il finale de La dolce vita). A vent’anni dalla morte, Scola dice: «Anche chi non ha mai visto film di Fellini è stato fabbricato dalla sua visione del mondo come chi non ha mai letto Leopardi è comunque condizionato dalla sua poesia.» Con questa pellicola ci ha regalato una descrizione dell’uomo e dell’artista…con tutte le sue sfumature, di un “grande Pinocchio” che non è mai divenuto un “bambino perbene” …che è interessante e curiosa, da non perdere! Scola

È guardando la vita di questi personaggi così prolifici e creativi che mi viene voglia di fare della mia vita un capolavoro, di sfruttare al meglio tutte le mie risorse mettendole al servizio degli altri e spero che sia così anche per voi.

Allego qui anche il trailer, giusto per dare un’occhiata! 🙂

http://www.youtube.com/watch?v=3xi8u9l3Lyw

VENUTO AL MONDO

Luglio 2012. Treno regionale da Roma ad Ancona. In una delle carrozze di seconda classe c’è una ragazza con un libro in mano o meglio, c’è un libro che sta dominando una ragazza. È in lacrime ma nessuno sembra accorgersene. È completamente catapultata dentro la guerra del 1992 a Sarajevo. Gemma, Diego e gli altri personaggi di quel libro prendono vita nella sua mente: agiscono, si muovono e si disperano. Sono lì a Sarajevo, quasi come fantasmi in mezzo ad una città distrutta, metafora del loro sconvolgimento interiore. Sono innamorati dalla prima volta che si sono visti proprio lì a Sarajevo nel 1984; da allora hanno superato diverse difficoltà per poter vivere il loro amore, ma ciò che desideravano di più gli viene negato. La loro unione non può creare niente, i numerosi aborti spontanei e l’impossibilità di adottare trainano entrambi in una vita trascinata, senza scopo. Alla fine di questa caduta senza appigli l’unico spiraglio di luce è affittare il corpo di un’altra donna. Ma anche questa possibilità remota non riesce a prendere forma. Solo alla fine si riuscirà a stabilire un equilibrio, anche se conquistato con molte sofferenze.

Quella ragazza sono io un anno fa e quel libro è Venuto al mondo di Margaret Mazzantini.

Settembre 2012. Al The Space Cinema di Piazza Barberini una giovane coppia è seduta al centro di una sala quasi vuota. Lei si accomoda nella poltrona con impazienza. Durante tutto il film non scambiano neanche una parola, lei è troppo presa da questa storia, lui capisce che tocca delle corde del suo cuore per lui inarrivabili. E’ Venuto al Mondo anche l’adattamento cinematografico del libro; regia di Sergio Castellitto, con Penelope Cruz e Emile Hirsch. E’ un buon film, fedele al libro e a se stesso. Il Diego di Emile Hirsch è molto coinvolgente mentre la Gemma di Penelope Cruz delude la mia interpretazione della protagonista.

Venuto-al-mondo-film-libro

Ma non voglio influenzare il vostro giudiziose del libro e del film, per ciò buona visione e buona lettura. O meglio buona lettura e buona visione perché, come si sa, sempre meglio leggere prima il libro e poi approcciare il film.

e giusto per capire se è il vostro genere di film, se vi può interessare, ecco il link del trailer:  http://www.youtube.com/watch?v=uMfnG_m67kc

e se volete approcciare il libro ma siete ancora indecisi se vale la pena comprarlo ecco un link da cui potete leggere le prime pagine:  http://www.librimondadori.it/content/download/27313/1607519/

Sono ovviamente benvenuti commenti e impressioni!