IL MATRIMONIO DELLE SORELLE WEBER

Il matrimonio delle sorelle Weber e’ il libro di Stephanie Cowell incentrato sulla vita delle figlie del copista musicale Fridolin Weber e sul loro incontro con l’astro nascente della musica Amadeus Mozart.IL MATRIMONIO DELLE SORELLE WEBER                     

La storia racconta del rapporto che le quattro figlie instaureranno con Mozart e sopratutto di come il giovane artista verrà affascinato dalle giovani ragazze tanto da influenzare la sua musica. Aloysia e’ la più bella delle sorelle ma anche la più egoista, ella sarà il primo grande amore di Mozart che le chiederà addirittura di diventare sua moglie pur in cuor suo sapendo che vuole solo sfruttarlo per avere ricchezza e fama. Josepha, la più grande, amerà invece il musicista senza mai farne parola sapendo che il suo sentimento non potrà mai essere ricambiato, sarà l’amore della sua vita pur sapendo che per lui non sarà mai lo stesso. Sophie la più piccola, si innamora subito anche lei di Mozart ma al contrario della sorella maggiore riesce a diventare la sua più grande confidente, l’ unica in grado di vedere l’uomo e non il musicista brillante, è lei la narratrice della storia, l’ unica a conoscenza di tutti i segreti delle sue sorelle e di Mozart. Costance detta “Stanzi ” è la sorella che può sembrare più anonima, la più amata dal padre che sembrava l ‘ unico ad averla capita veramente, Costanze è l’ unica che sembra non subire il fascino di Mozart.  Il giovane musicista dovrà cercare di impegnarsi nel diventare il più grande musicista del suo secolo e sopratutto nel cercare quale tra le diverse quattro sorelle sia, non solo la sua vera musa ispiratrice, ma anche la donna che ama.MOZART

Questo libro è consigliabile per coloro che amano i romanzi storici, che amano conoscere epoche passate, e sono curiosi di scoprire come il giovane Mozart, il più grande dei musicisti della sua epoca, abbia affrontato l’ amore, che tanto aveva cantato nella sua musica, nella vita reale.

Alice in Wonderland

Hi CouchLovers!

Today we suggest Alice in Wonderland by Tim Burton. The film is inspired by the novel by Lewis Carroll Alice’s Adventures in Wonderland, which was first published in 1865. Immagine

It is said that the events of this novel come from a story invented by Carroll for Lorina, Alice and Edith Liddell during an excursion. Later Carroll decided to extend the story (which at the beginning consisted in only four chapters) and commissioned the pictures to John Tenniel. As everybody knows, the novel talks about the Alice’s adventures in Wonderland, a magic world in which she meets a great number of strange characters. Among them there are the Mad Hatter and the Queen of Hearts. However everything is only a fantastic dream, which Alice will never forget.

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Among the great number of adaptations there are the cartoon by Walt Disney (1951) and the movie directed by Tim Burton Alice in Wonderland (2010). The movie talks about the events following what happens in the novel. Thirteen years after her first visit to that magic world, Alice (Mia Wasikowska) returns to Wonderland.

The characters she meets are inspired both by Alice’s Adventures in Wonderland and a second novel written by Carroll and talking about other Alice’s adventures: Through the Looking-Glass, and What Alice Found Therealice-in-wonderland (1)In Wonderland Absolem shows her the Oraculum, in which it is represented her destiny: she has to fight against the Jabberwocky, a terrible monster serving the Red Queen (Helena Bonham Carter). Thanks to the help of the other characters (among them there is the Mad Hatter, interpreted by Johnny Depp), Alice manages to slain the monster and fights the Red Queen off. In this way the White Queen (Anne Hathaway) can reign again.

We hope you’ll enjoy this fantastic adventure in this magic world 🙂

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NOI SIAMO INFINITO

“..Caro amico, non so se avrò tempo di scrivere altre lettere perché forse sarò troppo impegnato a cercare di partecipare, quindi se questa dovesse essere l’ultima lettera voglio che tu sappia che non stavo per niente bene prima di cominciare il liceo e tu mi hai aiutato. Anche se non sapevi di cosa parlavo o non conoscevi nessuno che aveva questi problemi, non mi hai fatto sentire solo. Perché io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, perché ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com’è averne sedici, so che queste un giorno diventeranno delle storie e le immagini saranno solo delle vecchie fotografie e noi diventeremo la madre ed il padre di qualcuno… Ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui, e sto guardando lei, ed è bellissima. Ora lo vedo, il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo. E ti alzi in piedi, e vedi le luci sui palazzi e tutto ciò che ti fa sentire vivo e senti quella canzone su quella strada con le persone a cui vuoi più bene al mondo e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito.” (Charlie)

the perks of being a wallflower

Charlie è il protagonista di questo romanzo. Un adolescente estremamente timido e introverso ma, come potete intuire leggendo queste poche righe, decisamente non superficiale pur nell’insicurezza e in quell’ingenuità che ancora si trova in alcuni ragazzi che stanno per iniziare le superiori. Charlie è infatti un sedicenne alle prese con tutte le sue “prime volte” ma non è assolutamente un ragazzo ordinario e il primo ad accorgersene è il suo professore di Letteratura, il signor Anderson, che saprà subito individuare il suo dono speciale per la poesia e farlo fiorire. E così anche i suoi nuovi amici che scoprono in lui il confidente perfetto. Infatti Charlie è dotato di un’innata dolcezza d’animo, è affidabile e soprattutto un amico fedele.

È un romanzo epistolare. Scritto proprio come lo scriverebbe un ragazzo di sedici anni che tutti giorni vive la sua “battaglia” della vita reale e quindi risulta immediato, non sempre fluido nella scrittura perché segue il flusso dei pensieri, a volte inaspettato per l’intuizione e la profondità, in alcuni punti sincero in modo quasi imbarazzante e diretto da lasciarti di stucco. A tratti commuovente.

Questo libro vi piacerà perché parla di noi. Che siamo Infinito. Charlie potresti essere tu o io. O una persona che conosci. Che forse ha difficoltà a parlare di quello che gli accade nella vita, che non riesce ad aprirsi come vorrebbe, che aspetta solo di trovare qualcuno in grado di far esprimere nel migliore dei modi tutte le incredibili risorse e doni che possiede, che possediamo. O che, come il nostro protagonista, nasconde un doloroso segreto.

Noi siamo infinito - The Perks of Being a Wallflower

Di Noi Siamo Infinito. Ragazzo da Parete (titolo originale The Perks of Being a Wallflower) è stato fatto l’anno scorso un adattamento cinematografico proprio dallo stesso autore del libro, Stephen Chbosky. Nel cast del film che ha riscosso grande successo, Emma Watson interpreta Sam la ragazza di cui Charlie si innamora.

Il favoloso mondo di Amélie

Buonasera, cari CouchLovers!

Il film che stasera consigliamo a voi, amanti del divano, è Il favoloso mondo di Amélie (titolo originale Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain). La pellicola, scritta e diretta da Jean-Pierre Jeunet ha come protagonista Amélie (Audrey Tautou), ragazza sognatrice che conduce una vita tranquilla lavorando in un café a Montmartre. Il giorno della morte della principessa Diana trova per caso una scatoletta contenente giochi e ricordi d’infanzia, e decide di restituirla al suo proprietario. La sua ricerca la porterà alla fine dall’uomo giusto: Dominique Bretodeau. Colpita dalla sua reazione, decide di impiegare il suo tempo aiutando la gente. Nel frattempo, la ragazza incontrerà Nino (Mathieu Kassovitz), giovane ragazzo il cui hobby è collezionare fototessere che sono state gettate via, e se ne innamora. Sarà grazie a lui che Amélie avrà finalmente l’occasione di fare del bene a se stessa, oltre che agli altri. Ad incoraggiarla sarà “l’Uomo di vetro” (vicino della ragazza, costretto a casa a causa di un’eccessiva fragilità delle ossa) che le lascerà un bellissimo messaggio di incoraggiamento.

Degni di nota sono sicuramente la colonna sonora di Yann Tiersen e i bellissimi scorci di Parigi che questo film ci offre!

Buona visione!

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L’attimo fuggente

Buona domenica, cari CouchLovers!

Per voi, amanti del divano, stasera consigliamo L’attimo fuggente (titolo originale: Dead Poets Society). Il film del 1989 è diretto da Peter Weir e ha come protagonista Robin Williams nella veste del professor John Keating.

L’insegnante di lettere viene trasferito nel severo collegio maschile Welton. Il professore si fa subito notare per i suoi metodi d’insegnamento non convenzionali e tenta di stimolare i suoi alunni. I suoi modi Immagineconfidenziali e aperti colpiscono molto il giovane Neil Perry (Robert Sean Leonard), il cui talento e sensibilità sono fortemente condizionati dalla severità del padre.

Il giovane viene a sapere che il professore un tempo aveva fatto parte della “Setta dei Poeti Estinti”, composta da studenti che si riunivano la notte per leggere le opere di grandi poeti come Walt Whitman. Affascinato dalla vicenda, il ragazzo incoraggia gli amici a fare altrettanto. Incoraggiato dal suo insegnante, Neil cercherà di seguire le sue aspirazioni di attore, ottenendo una parte per lo spettacolo di Sogno di una notte di mezza estate.

Questa ventata di novità non sarà però accettata con benevolenza e questo causerà delle conseguenze per i personaggi. Nonostante tutto, questo film è un inno alla libertà e un incoraggiamento a rompere dagli schemi e a guardare le cose con un’ottica diversa. Un film che incoraggia a non accettare passivamente le norme imposte, ma a pensare e a guardare le cose con un giudizio critico.

Ve lo consigliamo vivamente…buona visione!

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BRIGHT STAR

Una giornata grigia di inizio autunno, l’estate sembra ormai lontana e scende inevitabilmente quella sottile malinconia che si insinua tra i pensieri. Si potrebbe avere l’impulso di scappare da questa pesantezza dello spirito, di trovarsi qualcosa da fare, occupare in altro modo la mente. Oppure si può andare in fondo a questo sentimento, alimentarlo in un certo senso, perché non tutto quello che non è allegro o leggero è negativo, anzi è lampante come tristezza, malinconia, rabbia o amore disperato abbiano ispirato alcuni dei maggiori artisti di sempre.

Se volete scavare all’interno delle emozioni, dargli uno spessore maggiore, un vocabolario più preciso, guardate, ascoltate e lasciatevi trascinare da Bright Star!locandina

Fulgida Stella era Funny Brawne, l’amata musa di John Keats, celebre poeta romantico. A noi sono giunte, oltre alle sue straordinarie poesie, le lettere appassionate che inviava alla sua amata. Ed è proprio su queste lettere che la regista Jane Campion (vincitrice della Palma d’Oro al Festival di Cannes per Lezioni di Piano) basa il suo ultimo lavoro; un film dolce, romantico come richiede il periodo storico trattato, ma mai scontato o troppo smielato. Funny (Abbie Cornish) e John(Ben Whishaw) trascinano e commuovo, legati da un amore struggente, ostacolato, ma totalizzante, che ispira le più belle parole del poeta e scioglie l’animo razionale dell’amata.

“Vorrei quasi che noi fossimo farfalle e vivessimo appena tre giorni d’estate, tre simili giorni con voi li colmerei di tale delizia che 50 anni comuni non potrebbero mai contenere”. bright_star 3

Nelle orecchie risuonano le parole del poeta e la bellissima colonna sonora, nel cuore rimane il calore del profondo amore e negli occhi riverberano le immagini meravigliose del film. bright-star 2

http://www.youtube.com/watch?v=0e-5Eu5DyM4

http://www.youtube.com/watch?v=yL3bCHLl_18

Blow

Ciao a tutti, cari CouchLovers!

Stasera vi proponiamo Blow, film del 2001 diretto da Ted Demme.

La pellicola racconta la storia vera di George Jung (Johnny Depp), giovane ragazzo cresciuto in una famiglia in cui il padre (Ray Liotta)  non riusciva a guadagnare il necessario per garantire lo stile di vita desiderato dalla madre. ImmagineTrasferitosi in California, George comincia a spacciare marijuana. Grazie all’aiuto di alcune hostess, tra cui la sua fidanzata Barbara (Franka Potente), riuscirà ben presto a estendere il traffico anche nella East Coast, ottenendo un grande successo. Questo traffico sarà però denunciato dalla madre di George (Rachel Griffiths) e il ragazzo verrà condannato al carcere. Nel frattempo, Barbara muore di cancro e George incontra Diego (Jordi Molla), che gli propone di estendere la sua attività al traffico di cocaina, procurandogli dei contatti con alcuni importanti rivenditori colombiani. Questa nuova attività si rivelerà presto di grande successo. Grazie al nuovo giro di conoscenze, George conoscerà Mirtha (Penelope Cruz), che sposerà e da cui avrà una bambina: la piccola Kristina. Purtroppo questo non durerà molto per George che sarà tradito da Diego e perderà tutto,  anche la sua famiglia. Toccante è soprattutto il rapporto con la figlia, persona che George ama più di qualsiasi altra cosa.

Come sempre, non vi sveleremo il finale…ma ci limitiamo ad augurarvi una buona visione!

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Midnight in Paris

Ciao a tutti, cari CouchLovers!

Ecco un piccolo consiglio per voi, amanti del divano 🙂

Il film che oggi consigliamo è Midnight in Paris, commedia del 2011 scritta e diretta dal grande maestro del cinema Woody Allen.

Se siete amanti della “Città dell’amore”, potrete sicuramente apprezzare le bellissime vedute che questo film offre.

Immagine Gil (Owen Wilson) è uno sceneggiatore di successo in vacanza a Parigi con la sua fidanzata Inez (Rachel McAdams) e i genitori di lei. Gil però non è soddisfatto; è un inguaribile romantico, amante di Parigi e in cerca di ispirazione per completare il suo primo romanzo, ma in questo viene fortemente scoraggiato da Inez e dalla sua famiglia.

Una notte, passeggiando in solitudine per la strade della città, Gil accetta un passaggio da una macchina d’epoca e viene improvvisamente catapultato negli anni venti, da lui considerati l’epoca d’oro della civiltà. Qui incontrerà alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca, da Francis Scott Fitzgerald (Tom Hiddleston) a Salvador Dalì (Adrien Brody), da Ernest Hemingway (Corey Stoll) a Pablo Picasso (Marcial Di Fonzo Bo). Oltre a questi e altri grandi uomini di cultura, Gil conoscerà la bella Adriana (Marion Cotillard), di cui si innamorerà. Dopo quella pazza notte, Gil verrà nuovamente catapultato nel XXI secolo. A partire da quel momento, si recherà nel luogo dell’incontro tutte le sere, dove, a mezzanotte, passerà una macchina d’epoca che gli farà rivivere quel viaggio surreale nell’epoca passata.

ImmagineUna sera, passeggiando per le strade di Parigi con la bella Adriana, il protagonista vedrà una bella carrozza che li inviterà a salire. I due verranno così catapultati nella Belle Époque, epoca sognata da Adriana, che non vuole più tornare negli anni venti per vivere nella sua epoca d’oro. Sarà proprio in questo momento che Gil avrà un’intuizione, che rappresenta il messaggio che il regista vuole trasmettere al suo pubblico.

Sarà impossibile non rimanere affascinati e travolti da questo viaggio surreale e dal rivivere il fascino di epoche passate e dell’atmosfera magica e perduta di una Parigi nel pieno del suo fervore culturale.

Come sempre, il regista riesce a trattare temi importanti e comunicare messaggi pieni di significato tramite l’ironia e tramite un film leggero e piacevole da vedere.

Speriamo che piaccia anche a voi…buona visione 🙂

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ANNA MAGNANI

It’s been 40 years since Anna Magnani died (September 26, 1973).anna The actress remains an icon of modernity, one of the few Italian personalities to have the star on the Walk of Fame in Hollywood. She was the first Italian actress to win an Oscar. She worked with Alessandrini, De Sica, Rossellini, Visconti, Pasolini and entrusted to Federico Fellini her last appearance in “Rome.” Already a symbol of the Eternal City since she starred in the movie “Mamma Roma” by Pier Paolo Pasolini (1962), but at that time Nannarella was already an icon, from the film that made her famous around the world ,exploding like a bomb in Italy in 1945, “Rome, Open City” by Roberto Rossellini. His dramatic character (Sora Pina) was inspired by the true Teresa Gullace that was immediately the symbol of the Roman resistance to Nazism and it was her true debut as a dramatic actress. Rossellini for his film-truth didn’t choose actors taken from the road but two real stars like Magnani and Fabrizi, two extremely popular interpreters thanks to their comedies. And it is in these lightand elegant roles that Anna Magnani became famous. After debuting with “The Blind woman of Sorrento” by Nunzio Malasomma in 1934, she was the elegant Fanny in “Cavalleria” (directed in 1936 by Marcello Alessandrini, who had just married her) and the chanteuse “Teresa Friday ‘” of a carefree Vittorio De Sica (1941), the flower girl of “Campo de ‘Fiori” (Mario Bonnard) and the woman of the people in “L’ultima Carrozzella ” (Mario Mattioli), both of 1943.Anna2 The first person who believed in her as a dramatic actress, as we know, was Luchino Visconti who in 1941 chose her for “Obsession” . Anna was pregnant , however, and had to give up even for depression after the abandonment of the companion. Indeed, her personal life was not so resplendent as her artistic life because of some wrong men she encountered in her life(except for her husband Marcello Alessandrini). That did not stop her on the set of “Rome, Open City” to weave a relationship with Roberto Rossellini, a love as great as tempestuous: on the rebound after he had left her for Ingrid Bergman with whom he was filming “Stromboli“, Magnani started the production of “Volcano” (directed by William Dieterle in 1950) as a real prank. But many years later, at her bedside in the clinic Mater Dei ,together with her only son Luke, there was just Rossellini. With 46 films in her career , an Academy Award and a nomination (both times for English-language film), a Golden Globe, five Silver Ribbons, just two David di Donatello, a Volpi Cup for “L’onorevole Angelina” a Silver Bear for Best Actress (for “Wild Is the Wind“) and countless minor awards, Anna Magnani remains above all a legend.

A true woman(with curves and bags under the eyes ), strong, courageous and talented like all we should be!

Well, I hope I have provided a good cue for another exciting afternoon to pass on our comfortable couch! Each of these movies with Anna Magnani is worth watching!! 🙂

IL SIGNORE DEGLI ANELLI

Frodo Beggins, Gandalf il Grigio, hobbit….tutti ormai sanno a cosa ci si riferisce con queste parole. La trilogia di grandissimo successo di Tolkien infatti conta numerosissimi fan in tutto il mondo, che crescono di giorno in giorno, grazie anche all’adattamento cinematografico di Peter Jackson.

tolkienJohn Ronald Reuel Tolkien nasce nel 1892, in SudAfrica, da genitori inglesi. Eredita dalla madre la passione per le lingue, le antiche leggende e le fiabe, passione che lo porterà a diventare il maggior esperto di letteratura anglosassone e medievale del novecento. Ebbe una carriera professionale senz’altro brillante, ma che sicuramente sarebbe stata sconosciuta ai più se un giorno, sul retro di un compito che stava correggendo non avesse scritto distrattamente: «In un buco della terra viveva uno Hobbit».

Nel 2001, dopo sette anni di preparazione e diciotto mesi di riprese, Peter Jackson porta sullo schermo un’impresa che aveva in precedenza descritto come impossibile: dare vita al “Signore degli Anelli”. Raccontare l’universo creato da Tolkien era un azzardo data la complessità dell’opera che, oltre a raccontare le vicende di Frodo, racchiude tutta una serie di “sottotesti” che rendono “Il Signore degli Anelli” un qualcosa di universale, molto simile all’epica. Jackson è riuscito in pieno a cogliere l’anima di tutto ciò e, a distanza di così tanto tempo, lo stupore della prima visione rimane intatto e per certi versi si rafforza. Il primo capitolo soprattutto, è quello che mantiene in maniera quasi ossessiva tutta la densità narrativa che si trova sulla pagina scritta. Con “La Compagnia dell’Anello” il regista neozelandese da inizio a una trilogia che si conclude tre anni dopo. In mezzo, incassi stratosferici, critiche esaltanti e un bottino di premi Oscar. Il percorso di Peter Jackson, è divenuto così punto di riferimento per gli appassionati di cinema e di Tolkien di tutto il mondo.

compagnia-dellanelloSauron, l’oscuro signore, forgia 20 anelli, 3 destinati agli elfi, 7 ai nani e 9 agli uomini. Tiene per se poi l’unico anello, quello più potente, in grado di controllare tutti gli altri. Si scatenano così sanguinose guerre che vedono nani, elfi e uomini uniti contro l’oscuro signore per salvare la terra di mezzo. Isildur, re degli uomini, riuscirà a sottrarre l’unico anello a Sauron, decretando così la sua sconfitta e la pace. Da quel momento l’anello irretirà diversi portatori fino a finire casualmente tra le mani di Bilbo Beggins, un Hobbit. Gli hobbit, detti anche mezz’uomini per via della loro statura, sono delle creature buone, incorruttibili, che amano coltivare la terra e fare grandi feste. Ed è proprio durante la festa del 111 compleanno di Bilbo che questo annuncia di voler partire per non fare ritorno, lasciando con non poco sforzo l’anello a Frodo, suo nipote. Centrale è la figura di Gandalf, uno stregone che informerà Frodo di come l’oscuro signore abbia ripreso forza e stia progettando di nuovo la distruzione della terra di mezzo. Frodo si troverà così a partire per un insidioso viaggio verso il monte Fato, l’unico luogo dove l’anello può essere distrutto. Affiancato dagli altri otto componenti della compagnia dell’anello, Frodo affronterà malvage creature e pericoli sotterranei.

Il Signore degli Anelli è un romanzo d’eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Esso dona al lettore avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d’inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco; tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi. Infatti, avvertendo la mancanza di una mitologia nella letteratura inglese, colmarla è uno dei propositi di Tolkien nello scrivere Il signore degli anelli. Infatti riempie in maniera incredibile la sua opera di dettagli e particolari: crea una vera e propria mitologia per la sua Terra di Mezzo, con tanto di genealogie dei personaggi, linguaggi dei vari popoli, tradizioni, calendari e storie. Inoltre l’intreccio e l’esplorazione di tematiche religiose e romantiche, quali la speranza, la pietà, l’amicizia, il sacrificio, la salvezza, l’umiltà, ma anche la nostalgia, il viaggio e il titanismo, la rendono un’opera unica nel suo genere, profonda e che lascia una traccia indelebile in chiunque vi si immerga. Si è guadagnato così la fama e il titolo di maggior scrittore fantasy di sempre, ispirando tutt’oggi scrittori emergenti e appassionati del genere.

Ricreare tutto questo è stato possibile solo grazie allo sviluppo di nuove tecniche cinematografiche, in particolare lo sviluppo della computer grafica e all’utilizzo di effetti speciali assolutamente innovativi e di modellini e diorama, sviluppati interamente dalla Weta Digital e dalla Weta Workshop, società cinematografiche fondate dallo stesso Jackson.

hobbivilleMerito ulteriore del regista è aver saputo trasportare la forte componente descrittiva del libro in scenografie minuziose e spettacolari. La sua bravura è stata nel non aver ridotto l’opera ad una favoletta insignificante e ad aver usato i molti effetti speciali senza nessuna ostentazione, ma solo per dotare la pellicola di una potenza visiva visionaria e affascinante. Tolkien scriveva meravigliosamente, in un inglese bellissimo, Jackson lo sapeva bene, e da lettore attento qual è, ha reso lo stesso fascino che evocano le sue parole.

Sono infatti pochissime le differenza fra opera scritta e trasposizione cinematografica che anche i maggiori appassionati dello scrittore hanno ritenuto fedele non solo nello svolgimento della storia, nel suo dipanarsi di scene e azioni, ma anche nell’atmosfera propria del libro. Anche quei pochi aggiustamenti apportati dal regista neozelandese sono ben accetti in quanto completamente in linea con ciò che Tolkien voleva trasmettere. Le 500 pagine di fitte descrizioni che compongono l’opera di tolkien hanno reso indispensabili dei tagli nella trasposizione cinematografica che però rimane fedelissima nella ricostruzione delle ambientazioni e dei vari personaggi.

Sicuramente a rendere il film all’altezza di un libro così importante ha contribuito il cast di attori radunati per il kolossal e il sorprendente set costruito in Nuova Zelanda. Elijah Wood, Ian Mckellen, Orlando Bloom, Viggo Mortensen, Liv Tyler, Christopher Lee hanno interpretando in modo eccellente i personaggi di questa storia intramontabile, recitando nei vari set creati appositamente per le riprese e visitabili tutt’oggi. Esiste addirittura un’agenzia che si occupa di organizzare le visite ai set offrendo vari percorsi e personale informato su tutte le curiosità riguardanti il film.

Per ciò che vogliate approfittarne e farvi un viaggio in Nuova Zelanda o preferita guardare semplicemente il film o meglio immergervi nel libro, è sicuramente una storia da non perdere! 🙂